PFAS E PFOS in Lombardia tutto è sotto controllo

Si è tenuta, mercoledì 29 maggio, nel corso della seduta della VI Commissione “Ambiente, energia e clima, protezione civile”, l’audizione sulla presenza di Sostanze Perfluoro Alchiliche (PFAS) nelle acque e nei terreni della Lombardia, alla presenza della Direzione Generale Ambiente e clima, della Direzione Generale Enti Locali, Montagna, Risorse Energetiche, Utilizzo Risorsa Idrica e di ARPA Lombardia. Tra i punti più critici, i superamenti diffusi per il PFOS, un composto sintetico non biodegradabile adatto a respingere l’acqua, il grasso e lo sporco, riguardano il 73% dei corsi d’acqua e il 56% dei laghi ovvero 18 delle 21 stazioni monitorate da ARPA. In merito è intervenuto il Consigliere Regionale Giacomo Zamperini, componente della Commissione VI.

«In questi frangenti è fondamentale utilizzare una comunicazione efficace ed equilibrata. Questo non significa minimizzare il problema oppure non verificare il rischio per la salute ed il benessere dei cittadini, ma agire responsabilmente, evitando di fare inutile allarmismo o dando una percezione distorta ed ideologica della realtà. Questo è possibile solo attraverso un monitoraggio serio, la conoscenza dei dati e la loro analisi. Chi ha l’incarico di governare, non dove mai alimentare il terrore, ma comportarsi con misura e lucidità, utilizzando la massima prudenza nella scelta delle parole, con saggezza e concretezza per prendere contromisure, rapide ed efficaci. Questo per evitare che ci siano effetti collaterali indesiderati, eguali o peggiori rispetto al superamento dei limiti di PFAS o di PFOS.» Ha dichiarato, Giacomo Zamperini.

«Dire le cose come stanno, certo, ma respingendo quella ricerca di sensazionalismo che oggi, più che mai, caratterizza la nostra epoca. Regione Lombardia ha la situazione sotto controllo, perché sappiamo bene che prevenire è meglio di curare. Credo sia essenziale una buona collaborazione tra le attività produttive e le istituzioni per agevolare un percorso virtuoso e condiviso anche di interscambio dei dati, che porti all’individuazione delle fonti di maggiore inquinamento ed alle correzioni necessarie. Sarebbe utile poi, predisporre una sorta di vademecum comunicativo, così che i cittadini siano tenuti correttamente informati sul come comportarsi di fronte ad eventuali rischi e criticità riguardanti questa tematica.»

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